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Come affrontare salite e discese?

Camminare in salita o discesa non è la stessa cosa e bisogna prestare particolare attenzione a dove e come si mettono i piedi per evitare infortuni o spiacevoli sorprese.

Proverò a darti qualche consiglio per affrontare salite e discese nel modo più "sicuro" e agevole.


Preferisci la salita o la discesa? Istintivamente la risposta è: “Meglio la discesa”. Molti invece preferiscono la salita: si fa più fatica, ma alla fine si è ricompensati dalla soddisfazione di arrivare in vetta e dallo spettacolo che solitamente si gode da lì. Per molti la discesa è la parte più noiosa: siamo stanchi, non vediamo l'ora di arrivare in fondo e siamo particolarmente esposti al rischio di infortuni. Le ginocchia e le caviglie in discesa sono sollecitati più che mai. In ogni caso bisogna tenere presente che su un terreno ripido e magari anche irregolare o scivoloso, l'attenzione di chi cammina deve essere massima. Avere delle buone scarpe da trekking dotate di suole con grip eccellente è già un ottimo punto di partenza, ma bisogna anche adottare delle tecniche e dei movimenti consoni al tipo di superficie che si affronta. 


Alcune tecniche per camminare in salita o discesa in montagna


  1. Mantenere la postura giusta

Per avere una buona aderenza al terreno, oltre ad indossare calzature adeguate e specifiche, è bene adottare alcuni specifici comportamenti: il primo riguarda la postura. Un errore che spesso si commette è dettato dall'istinto di frenare su terreni ripidi e sdruccevoli. Ciò porta a spostare il corpo, e quindi il baricentro, all'indietro. La conseguenza è però che il peso sui piedi diventa più leggero e si perdono grip sulla superficie e si rischia di scivolare. La postura corretta da tenere, sia in salita che in discesa, è quella con le ginocchia piegate e busto leggermente flesso in avanti per mantenere un equilibrio bilanciato sopra i piedi.

  1. La tecnica del passo incrociato

Quando il terreno è molto inclinato e mobile, con ghiaia fine o media, è utile proseguire con il "passo incrociato". Consiste semplicemente in un passo laterale durante il quale il baricentro è ruotato rispetto alla linea di salita. In questo modo la pianta del piede è interamente a contatto con il suolo e si diminuisce la possibilità di scivolare. Il peso deve essere completamente spostato sul piede a monte, poi si muove quello a valle incrociando le gambe e quindi il passo. Muovendo il bacino ancora verso monte, il carico viene trasferito sull'arto che abbiamo incrociato e quindi ci spostiamo verso l'alto.



  1. Prima il tallone

In discesa, è molto importante mantenere sempre una buona centralità e quindi il giusto equilibrio. Fondamentale è non inclinarsi troppo a monte per paura di scivolare perchè, in questo modo, il rischio di sbilanciamento aumenta considerevolmente. All'aumentare della ripidità del pendio è bene bilanciare il busto leggermente in avanti piegandolo leggermente, flettere le ginocchia ed accorciare il passo. La regola da seguire sempre è di appoggiare prima il tallone e poi il resto della pianta. In alternativa è possibile utilizzare la tecnica del mezzo passo: corpo e piedi in posizione laterale rispetto alla montagna e, caricando il peso sul piede che sta più in alto, si abbassa l'altro. Se invece il terreno è davvero molto ripido, allora conviene procedere con la faccia rivolta a monte, a ritroso. Ricordatevi sempre di cercare di avere le mani libere, in caso dobbiate appoggiarle per sostenervi, oppure di utilizzare i bastoncini da trekking per aiutarvi durante la discesa.

  1. Il piede di traverso

Una tecnica chiamata “camminata in traverso”. A cambiare è la posizione del piede a valle, che deve essere ruotato verso l'esterno. Così facendo tutta la pianta poggia sul terreno, ottenendo un effetto stabilizzante. Ovviamente viene spontaneo anche piegare leggermente il corpo verso valle, ma è fondamentale che il baricentro si mantenga sul punto di appoggio. La camminata normale, infatti, con busto e piedi rivolti in direzione di marcia, su terreni ripidi, rischia di portare il baricentro verso monte.



  1. Prima le mani, poi i piedi

Un'ultima tecnica a cui è necessario fare riferimento parlando di come affrontare salite e discese in montagna è quella da utilizzare nel caso si incontrino rocce o piccoli salti da scalare. Per chi non è pratico c'è un consiglio essenziale da seguire: tenere le mani in basso e salire con i piedi. Ovvero con le dita bisogna afferrare gli appigli che si trovano all'altezza della testa e poi si spinge con le gambe per muoversi verso l'alto. Allo stesso modo, per scendere, sono i piedi a rimanere alti e si abbassano le mani il più possibile.


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